Giovanni Meli (l'Abbati)
Favola sul razzismo
la LII delle Favole Morali
LII - LU CORVU BIANCU E
LI CORVI NIVURI
LU CORVU BIANCU E LI CORVI NIVURI IL
CORVO BIANCO E I CORVI NERI
Scappau da la Lapponia,
(1)
Scappò dalla Lapponia,
Supra sti spiaggi
stancu,
sopra queste spiagge stanco,
Sbattutu da li
turbini
sbattuto dai turbini
Un raru corvu
biancu.
un raro corvo bianco.
Pusau, vinni a
calmarisi
Posò, venne a calmarsi
L'affannu e
ciatatina;
l’affanno
e fiato;
Poi cerca di
truvarisi
poi
cerca di trovarsi
La razza sua
curvina.
la razza sua corvina.
Ni vidi un
sbardu nivuru,
Ne vide uno stormo nero,
E all'aria e lu
linguaggiu
e all’aria e il linguaggio
Canusci chi sta
specii
riconosce
che questa specie
È di lu so
lignaggiu.
è della sua stirpe.
Vola, e
l'agghiunci all'astracu
Vola, e li raggiunge al terrazzo
Di un
turrigghiuni anticu:
di un torrione antico:
Ci dici chi
desidera
gli dice che desidera
D'essirci sociu e
amicu.
d’essere
loro socio e amico.
“Si li culuri spattanu
“Se
i colori sono diversi
Tra nui di l'ali e schinu,
tra
noi per le ali e schiena,
Né tonaca fa
monacu,
né
tonaca fa monaco,
Né cricchia fa parrinu.”(2)
né chierica fa prete.”
Li corvi da
principiu
I corvi da principio
Scossi a dda
novitati,
scossi dalla novità,
Lu guardanu, l'ammiranu
lo
guardano, l’ammirano
Di supra e da li
lati;
da
sopra e dai lati;
Ma macchia nun truvannucci,
ma macchia non trovandoci,
Dicinu: “Chistu in
nui dicono:
“Questo in noi
Cu sta bianchizza attirasi
con questa bianchezza
attirasi
L'occhi, e ni oscura
chiui.”
gli occhi, e ci oscura di più.”
Pertantu lu
sdilliggianu,
Pertanto lo dileggiano,
Dicennu: “Nun è
onuri,
dicendo: “Non è onore,
Nun è decenti e
propriu
non è decente proprio
Pri corvi
stu culuri.
per
i corvi questo colore.
'Nzamai ‘na corva scuvacci
Non
sia mai una corva ci trova
‘Na tali meravigghia,
una
tale meraviglia,
Sarria pri nui gran scandalu,
sarebbe
per noi gran scandalo,
Corvu chi a tia
sumigghia”.
corvo che a te somiglia.”
Lu meritu, ch'è in
autri,
Il merito, che è in altri,
E a nui nun fa riflessu,
e a noi non fa riflesso,
O passa pri
demeritu,
o
passa per demerito
O restasi depressu. (3)
o resta depresso.
Note
1 Lapponia, qui sta come luogo remoto e
sconosciuto
2 Né tonaca fa monaco …
Ricorre a un vecchio detto per richiamarli a valutare l’uguaglianza
nella sostanza delle cose, senza soffermarsi agli aspetti esteriori.
3 – Ogni merito viene disconosciuto se non si riflette in noi per
convenienza e guadagno; alla base di ogni razzismo fondamentalmente ci sta l’egoismo.
tre libri su Giovanni Meli
L'ORIGINI DI LU MUNNU - Poema ironico sull’origine del mondo di Giovanni Meli l'Abate - In Siciliano e traduzione in Italiano a fronte - Nella originale edizione del 1814 curata dallo stesso Poeta, con le ottave postume ritrovate da Agostino Gallo, con tutte le note filosofiche dello stesso Giovanni Meli, con le note di traduzione delle più difficili parole siciliane, con le note biografiche su Meli e su come nacque questa straordinaria opera, con un disegno di Giove creatore di Dafne Zaffuto - € 12,00 pag. 150 ordinabile tramite I BUONI CUGINI EDITORI
In occasione del bicentenario di Giovanni Meli 1815 – 2015 - In un solo volume:
il romanzo "L'Abate Meli" di Luigi Natoli
"Giovanni Meli – Studio critico" di Luigi Natoli
tutte le poesie che Luigi Natoli inserì nel trattato "Musa siciliana".
E in Appendice tante poesie di Giovanni Meli con testo italiano a fronte a cura di Francesco Zaffuto.
Il volume di 730 pagine al prezzo di € 25,00 – può essere richiesto alla casa editrice
al prezzo scontato di € 21,30 - qui sotto il link per l’ordinazione
L’ACEDDI
il libro con le favole di Giovanni Meli sugli uccelli – poesie siciliane con traduzione in italiano a fronte di Francesco Zaffuto - pag. 103 - € 10,00 - ordinabile direttamente alla casa editrice al
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