lunedì 20 marzo 2017

Origini di la Poesia

Origini di la Poesia
(in questo post il sonetto di Giovanni Meli con la traduzione in italiano a fronte)                                  
Domani 21 Marzo è la Giornata Mondiale della Poesia
Con la parola Poesia  spesso si intendono diversi aspetti dell’animo umano;  non è una stranezza che gli antichi greci indicassero più Muse per la Poesia.
Calliope: il cui nome in greco significa "dalla bella voce", era l'ispiratrice della Poesia Epica

Erato: deriva il nome da Eros ed è considerata l'ispiratrice della Poesia amorosa,  lirica e del canto corale
Euterpe: nella mitologia Greca e Romana era la musa della Musica, protettrice di strumenti a fiato e, più tardi, anche della poesia lirica.
Talia: thallein (fiorire), è colei che presiede alla commedia ed alla poesia bucolica.
E forse anche possiamo aggiungere Polimnia:  protettrice dell'orchestica, della pantomima e della danza associate al canto sacro e eroico.
Per filosofi greci come Platone l’approccio con la Poesia è ben complesso https://mondodomani.org/dialegesthai/pds01.htm
 L’Abate Giovanni Meli, filosofo illuminista e grande poeta, in un suo sonetto dal titolo “Origini di la Poesia”,  descrive la Poesia come  la necessaria veste per fare arrivare agli “uomini  fatali” la Verità.  Qui vi proponiamo in lettura il sonetto del poeta siciliano con una traduzione a fronte.

Origini di la Poesia                                            Origine della Poesia

Quannu nuda azzardau la Viritati                      Quando nuda azzardò la Verità
Mustrarisi ccà  ‘nterra a li Murtali                    mostrarsi qua in terra ai Mortali
Fu sfazzunata, e cu l’anchi stuccati                  fu svisata, e con l’anche rotte
A li Licei ricursi pri spitali.                                   ai Licei ricorse per ospedale.

Sula Filosofia n'appi pietati,                              Solo la Filosofia n’ebbe pietà,
L'accugghiu, la curau di li soi mali.                   l’accolse, la curò dei suoi mali,
Ma comu cchiù appariri pri li strati                  ma come può più apparire per le strade
Stanti l’odiu di l’omini fatali?  (1)                     stante l’odio degli uomini fatali? (1)

Cca fu, chi tutti dui si stracanciaru                 Qui fu, che tutte e due si travestirono
Cu mascari, bautti, e dominò,  (2)                  con maschere, velette, e mantelli, (2)
Chi da la finzioni s'impristaru.                         che dalla finzione presero a prestito.

La favula è stata dunca, ed è lu sò                  Dunque è stata la favola, ed è il suo
Salvu-cunduttu; e tutti tri di paru                    salva-condotto; e tutte e tre insieme
Compunnu, o Poesia, l’essiri tò.                       compongono, o Poesia, l’essere tuo.

1Con uomini fatali il Meli intende tutta la grande massa degli uomini devoti alla fatalità e desiderosi solo di fortuna per se stessi.
2Bautta, mantellino di velo, o a rete, con cappuccio, corredato anche di maschera; dominò, lungo mantello nero fino ai piedi a corredo per maschere.  Verità e filosofia  chiedono in prestito le maschere alla finzione  per non essere perseguitate dagli uomini fatali.

Origini di la Poesia  sonetto di Giovanni Meli  indicato con il numero VII
nella raccolta generale dei sonetti.

Immagine -  dipinto che raffigura la musa  Erato,  di Edward John Poynter (1870)